Monumenti, Chiese e luoghi d’interesse
Castello Baronale
Il castello di Acerra è stato più volte oggetto di trasformazioni che sono andate a stratificarsi fino a raggiungere la configurazione attuale. Isolato dal tessuto urbano della città, contenuto in una cinta muraria a scarpa con torri semicilindriche, è circondato ancora oggi dall’antico fossato, anche se solo in parte, in quanto il tratto a nord è stato interrato negli anni successivi al 1924. Vi si accede dall’omonima piazza mediante un ponte in muratura a tre arcate, che sostituì quello originario ligneo durante i lavori settecenteschi. Detto “baronale”, distrutto dai Longobardi nell’834, fu feudo degli Aquino fino al XIII secolo. In seguito fu conquistato dal conte Roberto Sanseverino; entrò poi nel possesso di Gorello Aurilia. Nel 1421 il castello fu assediato dagli aragonesi, ma non venne espugnato per la valorosa resistenza del popolo acerrano. Fu implicato nella Congiura dei baroni e assediato dal sovrano aragonese Ferrante I che si impossessò del castello e del feudo. Fu poi ceduto ai de Cardenas; gli ultimi proprietari del palazzo furono gli Spinelli che lo tennero fino al 1925. Nel 1925 fu acquistato dall’Amministrazione Comunale del sindaco avv. Achille Aversano, al quale è stata dedicata, nel 2011, una lapide all’interno del castello. Divenne sede del Comune; oggi è sede di numerosi musei e della Civica Scuola di Musica diretta dal maestro Modestino De Chiara. (Attualmente, per lavori di restauro, la scuola ha sede nell’antico carcere della città). Nelle fondamenta del lato orientale (scuderie) sono stati rinvenuti i resti di un teatro romano (le strutture ritrovate sembrano appartenere, per la tecnica muraria, alla stessa fase cronologica datata fra la fine del II e l’inizio del I sec. a. C.. La configurazione planimetrica del teatro di Acerra si può paragonare a quella di altri teatri campani della stessa epoca, si vedano Pompei, Sarno, Teano, Cales)
Duomo
La sua costruzione ebbe inizio nel 1791, con ogni probabilità al di sopra di un tempio dedicato ad Ercole. Fu condotta a termine nel 1843. La cattedrale, però, fu poi abbattuta e ricostruita nelle forme attuali nel 1874. Di recente decorata e abbellita oggi si presenta con la facciata, in stile neoclassico, preceduta da un grandioso atrio ionico ottastilo, pavimentato in basalto e pietra calcarea, che crea una sorta di scacchiera, l’interno a pianta a croce latina con tre navate divise da pilastri con grande cupola. Da poco la chiesa ha subìto un generale restauro per l’adeguamento liturgico, con l’introduzione di nuovi elementi: l’ambone, il fonte battesimale, l’altare, e il Crocifisso del Cristo Risorto. Vi sono custodite numerose opere d’arte: dipinto sull’altare maggiore raffigurante la “Madonna Assunta” del 1796, opera di Giacinto Diano. Tela di Giovan Bernardo Azzolino con la “Madonna del rosario”, del XVII secolo. Tela raffigurante “San Girolamo”, opera di Fabrizio Santafede del XVII secolo. Cattedra vescovile con schienale del ‘500. Altorilievo della scuola di Giovanni da Nola. Acquasantiera risalente al XVI secolo.
Chiesa dell’Annunziata
La Chiesa probabilmente è stata fondata dalla Congregazione della Pace, un’ istituzione filantropica che ha operato ad Acerra dal XV al XIX secolo. Le prime attività note della Confraternita risalgono al XVI secolo periodo in cui ebbe rinomanza il cosiddetto “Ospizio dell’Annunziata”: istituto di assistenza, istruzione e carità. Alimentava un ospedale, combinava matrimoni alle fanciulle disagiate, distribuiva sussidi in moneta, pagava un maestro pubblico, manteneva il culto nella Chiesa, accoglieva gli Esposti. I bambini introdotti nella Chiesa mediante una ruota girevole (del tipo di quella usata nei conventi di clausura) venivano prelevati per poi essere trasportati a Napoli. La “ruota degli Esposti” di Acerra è andata in disuso nel secolo scorso, oggi esiste ancora il vano che dalla Chiesa porta su via Ferrajolo, in cui una volta era installata la ruota. Con le soppressioni nel 1806, i Domenicani lasciarono la Chiesa e il convento. La Chiesa dell’Annunziata fu trasformata in parrocchia solo nel 1933. Numerosi sono i restauri e i rifacimenti che ha subito l’edificio della Chiesa. La facciata, di gusto classico, si sviluppa su due ordini ed è conclusa da un timpano fregiato da stemma. Il ritmo è scandito da due coppie di lesene che si alternano a fasce e cornici. Il portale d’ingresso, di piperno, è sormontato da una lunetta, in cui è raffigurata l’Annunciazione. La Chiesa di forma rettangolare, a croce latina, presenta una sola navata con soffitto a volta. In fondo al presbiterio è posto l’altare maggiore, alle spalle del quale è una struttura che richiama le forme dei templi classici in cui è collocato la copia di un pregevole dipinto d’età Angioina raffigurante l’Annunciazione (l’originale è conservato presso la Galleria Nazionale di Capodimonte a Napoli). Si rileva inoltre la presenza di quattro Cappelle lungo il fianco destro della navata e di altrettante sul fianco sinistro, quasi tutte fornite di un altarino. La cupola di stile barocco ha pianta circolare. Nell’intradosso presenta un soffitto piano, decorato da otto dipinti disposti a raggiera, più uno centrale di forma circolare. Vanno infine ricordati i due locali della Sagrestia le cui volte sono affrescate. Nel primo si può ammirare una Madonna con Bambino e nell’altro una Annunciazione e i profeti Isaia, Daniele, Geremia, Ezechiele opere di Acierno (1893).
Chiesa di San Cuono
Prima del 1079 già esisteva un monastero con questa Chiesa, ma la chiesetta assunse dimensioni maggiori quando il Santo fu ordinato Patrono di Acerra.
La struttura attuale è ad aula unica. Sulla destra si accede alla Sagrestia e tramite una stanzetta al modesto campanile, fornito di una piccola campana fusa nel 1818, che ora si trova sul campanile dell’Annunziata.
Il suono di questa campana serviva ad allontanare le tempeste estive e due ore dopo le ventiquattro, i suoi rintocchi annunziavano la controra, cioè l’ora dopo la quale era preso in contravvenzione colui che era trovato in giro per la città. Nel vano scala è conservato un affresco della Vergine considerato miracoloso.
Dopo il 1860 la Chiesa fu adoperata come sala per i comizi elettorali e per effettuarvi i sorteggi per la leva militare. Divenne inoltre magazzino da falegname ed andarono persi anche gli arredi Sacri.
Oggi la Chiesa riaperta al culto, conserva ben poco del suo antico splendore.
Altre architetture civili d’interesse
• Palazzo Radice
• Palazzo Russo Spena
• Pio Monte dei Pegni
• Scala dei Carabinieri
Altre architetture religiose d’interesse
• Il Palazzo Vescovile annesso alla cattedrale, residenza dei vescovi diocesani
• Chiesa Corpus Domini
• Chieda del Suffragio del XVII-XVIII secolo
• Chiesa di san Pietro XVI-XVII secolo
• Cappella di santa Maria delle Grazie del XVII secolo
• Cappella della Madonna Santissima di Montevergine del XIX secolo
• Ex Convento dei Padri Domenicani del XVII secolo
• Seminario, fondato nel XVII secolo da mons. Mansueto Merati, vescovo di Acerra